Girovagando nel web mi sono imbattuto in un articolo riguardante la stazione abbandonata di Fornello. Faceva parte della tratta Faenza / Firenze ma era una stazione senza paese, il suo unico scopo era quello di fornire il materiale per la massicciata necessaria alla posa dei binari. Li vicino infatti c'è una vecchia miniera abbandonata, insieme ad essa c'era anche un impianto di frantumazione che riduceva il materiale alle giuste dimensioni.
Dalla miniera mediante una piccola ferrovia, il materiale veniva portato fino alla stazione sottostante, caricato ed inviato in varie direzioni.
Oggi Fornello è una stazione dismessa, ma non dismessa dal punto di vista storico-culturale. E' ancora possibile vedere, oltre la vecchia stazione, con i vecchi vagoni arrugginiti gli alloggi per i dipendenti della miniera. Inoltre è ancora presente la vecchia scuola per i figli dei lavoratori. Purtroppo il tutto è stato vandalizzato.
E' la fine di Ottobre ad autunno inoltrato, decido che è ora di andare a visitare Fornello. Preparo la traccia; punto di partenza Colla di Casaglia, discesa fino a Fornello e risalita fino ad arrivare alla Giogana, quello che per noi è un balcone naturale. Una bellissima radura dove è possibile incontrare cavalli allo strato brado. Da qui guardando l'orizzonte è possibile vedere a destra l'intera vallata del Lamone e a sinistra il Mugello.
ECCO QUESTA ERA L'IDEA INIZIALE !E' sabato mattina e la sveglia l'ho puntata per le 5. Carico la mtb in macchina e mi dirigo verso il Tiffany per fare colazione.
Il viaggio oggi sarà lungo, devo arrivare alla Colla di Casaglia, tutto è ancora buio ma i paesaggi sono molto suggestivi.
Arrivo a destinazione ed il parcheggio è già pieno ! Ci sono un sacco di cacciatori e fungaioli, sinceramente non me lo aspettavo. Attendo che si faccia giorno, nel frattempo mi metto le ginocchiere e preparo la MTB. Ecco finalmente giungere le prime luci per cui decido che è ora di partire.
Inizio subito con una salita, non troppo lunga ma così a freddo mi fa andare su i battiti. Arrivo al primo bivio, a sinistra c'è la fonte del Lamone (al ritorno passerò da li). Proseguo a destra sempre in salita.
Il sentiero è totalmente immerso nella natura, faggi ovunque tutto è ricoperto da foglie, dopotutto è autunno. Che spettacolo ! E' una sensazione che si fa fatica a descrivere, tutto è silenzioso, ovattato. L'unica nota negativa è che in lontananza si sentono gli spari dei cacciatori e questo rovina l'atmosfera.
Arrivo dopo una ventina di minuti al "bivio 56" direzione Fornello, comincio con la discesa. Inizialmente non è entusiasmante ma, arrivati al borghetto abbandonato "Le Casette" incomincia il divertimento.
Il sentiero è uno strepitoso e unico single track quasi totalmente sconosciuto a noi bikers. Presenta passaggi veramente belli e divertenti, con l'atmosfera unica dei sentieri lungo fiume. Per tutto il tempo il fragore del torrente Muccione ci accompagna durante la nostra discesa.
Il sentiero è un susseguirsi di guadi, curve e tratti tecnici. E' affascinante. Selvaggio come non pochi.
NON CI SARANNO LUPI NELLE VICINANZE ?Il percorso è segnato veramente bene, non ci si può sbagliare, anche la pulizia non è male, si vede che qualcuno ha fatto manutenzione.
Ad un certo punto in prossimità di una curva a destra si apre il panorama ed, in lontananza, è possibile vedere la stazione di Fornello.
Che colori ! Per adesso mi sono goduto ogni singolo metro di questo sentiero.
FINALMENTE SONO A FORNELLO !Potrei stare ore ed ore a descrivere questo posto, si sente tantissimo la "storicità" del luogo. Avendo studiato la mappa a casa riesco a orientarmi piuttosto bene. La vecchia stazione, la miniera, l'impianto di frantumazione ecco le cose che voglio vedere. Chi ha fatto manutenzione al posto è stato veramente bravo. Ci sono cartelli ovunque.
L'unica cosa che non sono riuscito a trovare è il tunnel di scambio ma, mi sono ripromesso di ritornare presto.
Partiamo dalla miniera, sicuramente è la parte più "romantica della zona", ad un bivio bisogna girare a destra e proseguire. Ad un certo punto si incontrano le rotaie. Ci sono ancora i vecchi vagoni di carico delle rocce.
Poi ci sono i vecchi compressori che azionavano l'impianto di frantumazione.
Oltre che alla miniera, naturalmente è presente anche la vecchia stazione.
MA COSA CAVOLO MI E' VENUTO IN MENTE !In questo modo ho allungato il giro di ben 6 km, e il tratto Ronta/Colla di Casaglia non è per nulla banale.
Ma perché mi vengono queste idee malsane.
C'è da dire che il tratto è veramente panoramico ma nulla in confronto all'idea iniziale. Durante la risalita ho ammirato i bellissimi quadri appesi a varie case.