lunedì 28 ottobre 2019

La vecchia stazione di Fornello

PREMESSA
Girovagando nel web mi sono imbattuto in un articolo riguardante la stazione abbandonata di Fornello. Faceva parte della tratta Faenza / Firenze ma era una stazione senza paese, il suo unico scopo era quello di fornire il materiale per la massicciata necessaria alla posa dei binari. Li vicino infatti c'è una vecchia miniera abbandonata, insieme ad essa c'era anche un impianto di frantumazione che riduceva il materiale alle giuste dimensioni.
Dalla miniera mediante una piccola ferrovia, il materiale veniva portato fino alla stazione sottostante, caricato ed inviato in varie direzioni.
Oggi Fornello è una stazione dismessa, ma non dismessa dal punto di vista storico-culturale. E' ancora possibile vedere, oltre la vecchia stazione, con i vecchi vagoni arrugginiti gli alloggi per i dipendenti della miniera. Inoltre è ancora presente la vecchia scuola per i figli dei lavoratori. Purtroppo il tutto è stato vandalizzato.
E' la fine di Ottobre ad autunno inoltrato, decido che è ora di andare a visitare Fornello. Preparo la traccia; punto di partenza Colla di Casaglia, discesa fino a Fornello e risalita fino ad arrivare alla Giogana, quello che per noi è un balcone naturale. Una bellissima radura dove è possibile incontrare cavalli allo strato brado. Da qui guardando l'orizzonte è possibile vedere a destra l'intera vallata del Lamone e a sinistra il Mugello.
ECCO QUESTA ERA L'IDEA INIZIALE !
E' sabato mattina e la sveglia l'ho puntata per le 5. Carico la mtb in macchina e mi dirigo verso il Tiffany per fare colazione.
Il viaggio oggi sarà lungo, devo arrivare alla Colla di Casaglia, tutto è ancora buio ma i paesaggi sono molto suggestivi.
Arrivo a destinazione ed il parcheggio è già pieno ! Ci sono un sacco di cacciatori e fungaioli, sinceramente non me lo aspettavo. Attendo che si faccia giorno, nel frattempo mi metto le ginocchiere e preparo la MTB. Ecco finalmente giungere le prime luci per cui decido che è ora di partire.
Inizio subito con una salita, non troppo lunga ma così a freddo mi fa andare su i battiti. Arrivo al primo bivio, a sinistra c'è la fonte del Lamone (al ritorno passerò da li). Proseguo a destra sempre in salita.
Il sentiero è totalmente immerso nella natura, faggi ovunque tutto è ricoperto da foglie, dopotutto è autunno. Che spettacolo ! E' una sensazione che si fa fatica a descrivere, tutto è silenzioso, ovattato. L'unica nota negativa è che in lontananza si sentono gli spari dei cacciatori e questo rovina l'atmosfera.
Arrivo dopo una ventina di minuti al "bivio 56" direzione Fornello, comincio con la discesa. Inizialmente non è entusiasmante ma, arrivati al borghetto abbandonato "Le Casette" incomincia il divertimento.
Il sentiero è uno strepitoso e unico single track quasi totalmente sconosciuto a noi bikers. Presenta passaggi veramente belli e divertenti, con l'atmosfera unica dei sentieri lungo fiume. Per tutto il tempo il fragore del torrente Muccione ci accompagna durante la nostra discesa.
Il sentiero è un susseguirsi di guadi, curve e tratti tecnici. E' affascinante. Selvaggio come non pochi.
NON CI SARANNO LUPI NELLE VICINANZE ?
Il percorso è segnato veramente bene, non ci si può sbagliare, anche la pulizia non è male, si vede che qualcuno ha fatto manutenzione.
Ad un certo punto in prossimità di una curva a destra si apre il panorama ed, in lontananza, è possibile vedere la stazione di Fornello.
Che colori ! Per adesso mi sono goduto ogni singolo metro di questo sentiero.
FINALMENTE SONO A FORNELLO !
Potrei stare ore ed ore a descrivere questo posto, si sente tantissimo la "storicità" del luogo. Avendo studiato la mappa a casa riesco a orientarmi piuttosto bene. La vecchia stazione, la miniera, l'impianto di frantumazione ecco le cose che voglio vedere. Chi ha fatto manutenzione al posto è stato veramente bravo. Ci sono cartelli ovunque.
L'unica cosa che non sono riuscito a trovare è il tunnel di scambio ma, mi sono ripromesso di ritornare presto.
Partiamo dalla miniera, sicuramente è la parte più "romantica della zona", ad un bivio bisogna girare a destra e proseguire. Ad un certo punto si incontrano le rotaie. Ci sono ancora i vecchi vagoni di carico delle rocce.
Poi ci sono i vecchi compressori che azionavano l'impianto di frantumazione.
Probabilmente ci tornerò in questo posto, la prossima volta però voglio prendermela con più calma. Durante la discesa, mi sono un pò attardato a parlare con dei "fungaioli".
Oltre che alla miniera, naturalmente è presente anche la vecchia stazione.
A malincuore riparto, il giro è ancora lungo. Prendo per il sentiero con direzione Gattaia. Anche qui il sentiero non è banale, molto divertente. Siamo proprio sotto la ferrovia della rotta Faenza - Firenze. I pilastri sono maestosi.
Si attraversa anche un vecchio ponticello fatto di mattoni rossi, molto suggestivo.
Eccoci qua il sentiero è finito, entro in una strada ghiaiata. Guardo l'orario e capisco che con quella chiacchierata ho perso moltissimo tempo. Ora dovrei girare a sinistra per andare a prendere il CAI 00 (il Gioco), mi aspetterebbero 5 Km di salita tosta. Decido quindi di scendere a Gattaia per poi risalire a Ronta, Madonna dei Tre fiumi ed infine Colla di Casaglia.
MA COSA CAVOLO MI E' VENUTO IN MENTE !
In questo modo ho allungato il giro di ben 6 km, e il tratto Ronta/Colla di Casaglia non è per nulla banale.
Ma perché mi vengono queste idee malsane.
C'è da dire che il tratto è veramente panoramico ma nulla in confronto all'idea iniziale. Durante la risalita ho ammirato i bellissimi quadri appesi a varie case.
Alla fine il giro è stato comunque bello ma, mi sono ripromesso di ritornare al più presto. La prossima volta però seguirò la traccia originale. Purtroppo non ho fatto video, o meglio, li ho fatti ma sto ancora imparando ad usare lo stabilizzatore quindi, ho sbagliato le inquadrature.
Se avete qualche domanda sul giro o suoi luoghi che ho visitato contattatemi. Sarò a vostra disposizione ...

domenica 20 ottobre 2019

A castagne con i più piccoli

Siamo a Ottobre inoltrato e con l'autunno arrivano finalmente le castagne ... anche se quest'anno sono molto in ritardo !

Dove andiamo quest'anno a raccoglierle ?
Decidiamo di andare in zona MARRADI e più precisamente all'Azienda Agricola Sulpiano Puntere.
Per arrivarci basta superare l'abitato di Marradi e prendere a sinistra per San Benedetto in Alpe. Superato il maneggio "Casetta" si trova una strada sulla sinistra, basta seguirla e si arriva all'Azienda agricola.
Perché scegliere questo posto ?
La nostra scelta l'abbiamo fatta pensando che abbiamo una bambina di meno di due anni per cui, ci voleva un posto dove lei potesse camminare senza rischiare di ruzzolare a valle.
In zona ci sono moltissimi posti per la raccolta delle castagne ma, la maggior parte presenta forti pendenze.
Non appena si arriva all'azienda il proprietario ti fa parcheggiare e ti spiega come effettuare la raccolta fornendoti un cesto ma non i guanti, quelli si devono portare da casa. Prendete quelli grossi da muratore perché i ricci vanno aperti !
PS
Non è possibile portarsi dietro zaini o borse, purtroppo ci sono stati dei precedenti.
Prima di iniziare la raccolta si può mangiare qualcosa "al sacco". Ci sono molte zone dove poterlo fare.

Il proprietario poi ti spiega che nell'azienda ci sono più zone per la raccolta, tutte sono numerate e bene visibili.
Per accedervi bisogna passare davanti al seccatoio,

gia qui si possono ammirare i bellissimi posti che abbiamo nel nostro Appennino.

Si prosegue per il castagneto ed ad un certo punto iniziano i vari bivi, basta scegliere una zona qualsiasi tanto le castagne sono ovunque.

Noi naturalmente scegliamo la zona che ci sembra più facile, dove una bambina può muoversi senza problemi.
Senza problemi non proprio, bisogna comunque guardarli a vista perché siamo comunque in montagna !
Come vedete dalle foto i punti "pianeggianti" ci sono, non bisogna arrampicarsi per forza... se però ne volete raccogliere tante qualcuno lo dovrà fare. Molte castagne sono proprio nei "pendii".

Abbiamo percorso circa 2,5 Km e raccolto circa 3 Kg di castagne, direi che è un buon raccolto quindi decidiamo di tornare. Vi ricordo che per tutto ottobre, ogni domenica a Marradi c'é la sagra della castagna. Il mio suggerimento è quello di tornare indietro prima delle 15 altrimenti c'é da fare una fila spaventosa per strada.

Al ritorno se la raccolta non vi ha soddisfatto si possono anche comprare a diversi prezzi, mi pare che vadano dalle 4,5 euro al kg fino alle 8, dipende dalla grandezza/scelta della castagna (i prezzi sono quelli di giornata, potrebbero cambiare durante il mese). Inoltre è possibile acquistare anche marmellate e farine, insomma c'é un pò di tutto.
Ma abbiamo raccolto castagne o marroni ?
Anche se nell'articolo ho parlato di castagne noi abbiamo raccolto marroni ... o almeno credo, però suonava meglio chiamarle castange ;o).
Sembrano la stessa cosa ma, non lo é. Se volete sapere velocemente la differenza tra le due varietà vi posto un link che ne spiega velocemente la differenza.
vitaincampagna.it

giovedì 11 luglio 2019

Val di Fassa per bambini

In questo articolo vi volevo descrivere tre bei giri da affrontare con i vostri bambini. Fate conto che al momento in cui sto scrivendo le mie figlie hanno, 7 anni la grande e 15 mesi la piccola. Quest’ultima naturalmente l’ho caricata io sulle spalle, ci sono numerosissimi zaini, io personalmente uso la marca Deuter, la trovo molto comoda sia per me che per il bambino. Ci sono mille regolazioni e molte tasche dove andare a mettere varie cose.
I giri che andrò a descrivere sono:
  1. La Città dei sassi (Gruppo Sella);
  2. Lago di Carezza;
  3. Viel dal Pan;

LA CITTA’ DEI SASSI

Sicuramente questo è uno dei giri più classici della zona, offre un panorama stupendo ai piedi del gruppo Sella.
Il giro parte dal parcheggio posto al Passo Sella, costo 6 euro al giorno.
Qui ci sono due alternative o si prende per il 526 oppure per il 526C il percorso è comunque lungo uguale sono circa 3 km (il giro che abbiamo fatto noi). La differenza ?
il 526 é un vero e proprio sentiero che si snoda all’interno della città dei sassi mentre il 526C (che noi abbiamo preso al ritorno) é una ghiaiata che gira sopra alla città dei sassi (se avete il passeggino prendete direttamente questo) .
Il 526 è veramente fantastico ma ricordate che non è possibile farlo con i passeggini.
Il dislivello è veramente minimo, si parla di circa 100 mt. Bisgona però fare attenzione ad alcuni punti. Non sono pericolosi ma si potrebbe cadere.
Arrivati allo steccato (impossibile non vederlo o sbagliare strada), lo si supera e si può scegliere cosa fare, siamo a circa 1,5 km. Girare a sinistra in forte salita per tornare verso il parcheggio o proseguire per gli impianti e per i vari rifugi. Se volete andare sotto il Sassolungo andate dritto. Noi abbimo optato (visto l’ora) per tornare al parcheggio mediante 526 C. In questo caso vi aspettano un centinaio di metri belli ripidi poi una lunga e tranquilla discesa.
Arrivati in cima si incrocia, come detto, il 526 C che vi riporterà al punto di partenza senza troppe difficoltà. In questo tratto è possibile usare anche il passeggino (come detto in precedenza) quindi; se avete intenzione di usarlo partite direttamente su questo sentiero e restateci.

LAGO DI CAREZZA

Qui c’è poco da dire, chi non conosce il Lago di Carezza.
Nella foto si può vedere alle spalle del Lago la bellissima cima del Latemar.
Questo giro parte dal parcheggio dell’omonimo lago, è una bella passeggiata ad anello fattibile anche con i passeggini. L’intero giro non penso che arrivi al km di distanza. C’è poco da dire e da spiegare, l’anello è ben segnato, non ci si può sbagliare … anche perchè c’è solo un bivio ma, si capisce subito che porta da altre parti.

VIEL DAL PAN

Anche questo è uno dei classici giri da fare con i bambini. In molte recensioni ho letto che è possibile farlo anche con i passeggini ma, io non sono molto d’accordo, ci sono alcuni punti “ripidi” per cui bisogna essere allenati … molto allenati per spingere su un passeggino. La “caratteristica” del giro è che alla destra si ha sempre la vista della Marmolada.
Si può arrivare alla Viel dal Pan in svariati modi. Noi quest’anno abbiamo optato per la via più comoda. Da Alba di Canazei abbiamo preso la comoda funivia che ci ha portato in cima al Col de Rossi. Da qui siamo scesi fino al rifugio Baita Fredarola (2370 mt).
La Viel dal Pan parte proprio a destra di questo rifugio, è ben segnalato quindi non ci si può sbagliare. Il sentiero non è molto lungo, presenta un paio di punti panoramici con vista Lago Fedaia e Marmolada. Noi poi ci siamo fermati al rifugio Bindelweghutte (2432 mt). Il sentiero per chi vuole prosegue ed è possibile arrivare al Lago Fedaia ma, assolutamente senza passeggino. Proseguendo il sentiero diventa molto ripido e sconnesso.
Noi siamo tornati indietro ed abbiamo pranzato al rifugio Baita Fredarola. Da qui si vede il bellissimo Piz Boé dove sono andato qualche giorno prima (articolo SKY RACE).

Sky Race

La Sky Race del titolo è la famosa DolomiteSkyrace.
Partiamo subito dicendo che non ho partecipato alla manifestazione ma, ho solo voluto provare il percorso di gara. Volevo capire se con l’allenamento che ho ora stavo dentro ai cancelli posti sulla forcella Pordoi (2 ore) e fine gara (4 ore e mezzo).
Il percorso prevede la partenza dal centro di Canazei, e mediante piste da sci si arriva al Pecol.
Per ora il tracciato non ha presentato troppe difficolta ma, so che a breve la storia cambierà … e di molto. Arrivo al Passo Pordoi e guardo dove devo arrivare … Forcella Pordoi !
Un tratto massacrante con una salita che non ti lascia rifiatare, anche se sono solo circa 2 km ci ho messo circa un ora, in mia difesa però c’è da dire che in numerosi tratti c’erano 40 cm di neve.
Arrivo con non poca fatica alla Forcella Pordoi (2.829 mt) e sto dentro anche al cancello delle due ore. Rifiato un pò e riparto per il rifugio Capanna Fassa, il punto più alto del percorso a ben 3152 mt. Questo tratto è stupendo, ed e’ caratterizzato da una piccola ferrata con un panorama stupendo.
Arrivo finalmente in cima. Ora mi aspettano una decina di km di discesa …
MA C’E’ UN SACCO DI NEVE !
Speravo di godermela di più ma purtroppo non è stata così. Già arrivare al rifugio Boé è stata dura, fra l’altro ho sbagliato strada passando dalla ferrata invece che dalla più comoda “scalinata” del 638.
Da qui riprendo la salita con indicazioni Val Lasties. Anche questa salita è resa difficile dalla neve.

Dopo una breve discesa, imbocco quindi il sentiero 647 direzione Val Lasties. Anche qui il primo tratto è sulla neve … purtroppo ! E’ un vero peccato perchè sarebbe una discesa molto divertente da correre.
Per fortuna che almeno l’ultimo tratto è pulito. Tra mille cascate e guadi si arriva al bivio dove, prendo a sinistra per Plan de Schiavaines.
Arrivo all’omonimo ristorante dove dopo un breve ristoro riparto seguendo le indicazioni Lupo Bianco/Canazei.
Il giro finisce arrivati a Canazei.
Vi posto anche il video che ho fatto quel giorno.
https://youtu.be/EVpsS1A2swU

giovedì 9 maggio 2019

Krash Trail

Già lo scorso anno volevo prendere parte a questo evento ma, con la nascita di mia figlia Bianca ho lasciato perdere.
Quest'anno però, nonostante non mi sia allenato molto mi sono deciso a farla.
La mia "Krash" è iniziata alle 8.00 della mattina con la navetta che mi ha portato a Brisighella.
La partenza della gara però era alle 10 .30 !
Ne ho approfittato per fare un bel giro a Brisighella, questo paesino merita sicuramente di essere visitato, ve lo consiglio viviamente.
Perchè partecipare alla Krash ? Vi posto una foto e capirete.

I calanchi Romagnoli
Si fanno le 10.30, inizia la gara. Mi posizione nel primo gruppetto per non perdere troppo tempo nelle scalinate di Brisighella. Dal centro si arriva alla torre dell'orologio, da qui si prosegue per la ex cava del Monticino ed in seguito si va in direzione "sentiero degli alpini" CAI 505.
Ecco che inizia la parte più spettacolare della gara, km e km sui calanchi, passando dalla Torre del Marino fino a Castel Raniero. Il tracciato non presenta un gran dislivello ma, ha qualche bella salita che ti spezza le gambe. Di queste, tre sono veramente toste.

Inizio della salita finale, il cartello è di buon auspicio.
Siamo al km 15 (circa), mi fermo un attimo al ristoro per riempire la borraccia e riparto. Ma ecco che guardandomi in giro senza accorgermene inciampo in un buco e il polpaccio si indurisce
Forse un crampo ? Bo non ne ho mai avuti in vita mia ! Ma credo proprio di si.
Cerco di compensare con l'altra gamba ma, i km all'arrivo sono tanti. Calo drasticamente il ritmo e ogni tanto mi faccio una camminata. Cerco di reintegrare liquidi bevendo un pò. Alla fine vedo il traguardo.

2.49.57 è il mio tempo all'arrivo (mi ero prefissato 3 ore). Senza infortunio forse un 2.30 ci sarebbe stato. Sono comunque arrivato 106mo su 261 partenti. Non male per uno che fa solo della pianura.

Un'altra medaglia da aggiungere alla mia bacheca.

Al prossimo anno !

La vecchia stazione di Fornello

PREMESSA Girovagando nel web mi sono imbattuto in un articolo riguardante la stazione abbandonata di Fornello. Faceva parte della tra...